Antico borgo del castello di Belvedere, è adagiato, come un vecchio paesino da presepio, nella amena vallata del Rio Vene, in una zona montana ricca di boschi e di pinete, centro di partenza per innumerevoli itinerari alla scoperta dell’Appennino. Tra il torrente e la pineta si erge l’Abbazia di San Biagio in Caprile edificata dai Benedettini tra il XII e il XIII secolo.Completamente realizzato con conci di pietra calcarea, l’edificio appare come un parallelepipedo compatto; la chiesa ad unica navata con abside inscritta nella parete di fondo è coperta con una volta leggermente archiacuta; strette monofore si aprono nelle pareti laterali; dalla navata un varco angusto immette nella sottostante cripta. Le pareti della chiesa erano decorate con i celebri affreschi realizzati nel 1345 da un pittore di educazione giottesca, noto appunto come Maestro di San Biagio in Caprile o “Maestro di Campodonico”,ora staccati e conservati ad Urbino.All’interno dell’Abbazia si trovano due importanti affreschi rappresentanti” La Grande Crocifissione” del 1345 e l’Annunciazione, ambedue del “maestro di Campodonico”; nella Chiesa si trovava anche la statua lignea raffigurante una Madonna con il Bambino,(oggi in collezione privata), la cui decorazione è da attribuire alla bottega di Allegretto Nuzi.Nel corso del XIV secolo, il crescente prestigio temporale e spirituale dell’abbazia, la sua posizione, ai confini meridionali del Comune di Fabriano, nonché la poco rassicurante vicinanza del castello di Belvedere con il quale insorgono continui contenziosi per la proprietà di alcuni latifondi, comportarono l’ampliamento e la fortificazione del complesso con i diversi corpi di fabbrica disposti in forma di quadrato intorno ad un chiostro interno. |
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