Castrum Cerreti, ovvero il castello di Cerreto, deve il suo nome ad una pianta, il cerro, della famiglia delle querce un tempo particolarmente abbondanti in tutto l’entroterra marchigiano. Si suppone che sia stato fondato dai profughi della vicina città romana di Tuficum distrutta dai Goti.La sua storia è legata a doppio filo a quella di Fabriano del cui comune fece parte per secoli. Fra tutti i castelli del territorio fabrianese è l’unico che, oggi, ha autonomia amministrativa. Dietro questa cittadina si narra di una leggenda che, grazie al castello, rese Cerreto un luogo strategico di difesa durante la campagna di Belisario, in ricordo di quel episodio esiste una lapide nell’arco della porta d’ingresso al castello che recita: “ ANNO XIX IMPERII JUSTINIANI A BELISARIO CERRETUM CONDITUM FUIT”. La torre cilindrica detta “BELISARIO” domina il centro di Cerreto,una torre rotonda unica nel suo genere, alta 25mt e con 6mt di diametro.La porzione inferiore di pietrame è sicuramente più antica di quest’evento, pertanto, dopo approfonditi studi si è giunti alla conclusione che il manufatto sia stato compiuto nel periodo compreso tra il XIV ed il XV secolo.Il centro storico è particolarmente interessante avendo conservato, sostanzialmente, il suo assetto originario;di particolare interesse è la Porta Giustiniana che immette nel castello dove solo successivamente fu eretta una piccola torre sulla quale fu posto un orologio. Dal punto di vista religioso di notevole rilievo sono la:Chiesa collegiata,la più importante chiesa cittadina le cui origini sono molto antiche,databili intorno al 1200.Dell’originaria costruzione rimane molto poco dato che la chiesa ha subito nel corso dei secoli numerose modifiche ed ampliamenti che l’hanno portata all’attuale aspetto di edificio molto alto ed allungato;rilevante il massiccio campanile costruito utilizzando enormi pietre provenienti dagli scavi della vicina città romana di Tuficum. La Madonna della Venza è una chiesa-santuario la cui storia è molto particolare.Inizialmente al suo posto vi era un edicola del 1600 dove al suo interno vi era un affresco che rappresentava la Madonna della Quercia di Viterbo,ma l’incuria della gente del posto fece decadere tale struttura e in mezzo alle macerie crebbe una pianta di vite che incominciò a produrre uva dagli effetti miracolosi.Questi eventi spinsero la gente del luogo a ristrutturare l’edificio trasformandolo in una chiesa rurale. Tra le manifestazioni che si svolgono nella piccola cittadina, di notevole importanza è la Festa dell’Uva, con carri allegorici ed iniziative varie, che si ripete ogni anno nella penultima settimana di settembre.
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