La costruzione di impianti di origine religiosa dal grande patrimonio storico-artistico come le abbazie, le Chiese, i dipinti murali, le opere su tavola, tutte sculture distribuite in modo uniforme sul territorio costituiscono un esempio di “museo diffuso”. Di forte valenza religiosa è la ramificazione delle abbazie lungo le arterie principali e i corsi d’acqua. La vita nelle abbazie, imperniata sull’ideale di vita cristiana ispirata alla carità, si presentava come la vera forza animatrice e rinnovatrice della società del tempo, costituiva anche l’unico luogo di riferimento per la popolazione in aree soggette a spopolamento a causa delle invasioni barbariche. I primi insediamenti monastici sorsero a seguito del diffondersi della regola benedettina nei secoli VI e VII; solo successivamente, nei secoli XIV e XV, si ebbe l’ascesa di nuovi ordini mendicanti come gli agostiniani, i francescani ed i dominicani. Quest’epoca vide ridurre il ruolo delle abbazie a centro rurale facente parte delle proprietà delle mense vescovili e prelati. Eremo di San Silvestro Fondato nel 1231 da San Silvestro, padre dell’omonima congregazione benedettina, è situato sul monte Fano in una suggestiva paesaggistica, ospitando al suo interno le spoglie del Santo fondatore. Le depredazioni e gli incendi subiti nel corso dei secoli hanno lasciato poco o nulla della primitiva costruzione. La chiesina, di piacevoli linee settecentesche, si fregia di decorazioni a fresco del fabrianese Giovanni Lucci; di ben altra fattura le tele degli altari, specie quella con “La Madonna che porge l’Eucarestia a San Silvestro”, opera matura di Claudio Ridolfi. Suggestivo il chiostro, ricco di lunette affrescate da Antonio Ungarici (secolo XVIII); preziosa e ricca la biblioteca, che vanta migliaia di pergamene e decine di codici ed incunaboli.
Abbazia di Val di Sasso Antico cenobio benedettino, venne poi acquistata da Chiavello Chiavelli e donato ai Frati Minori che lo trasformarono in uno dei più famosi cenobi francescani delle Marche. All’interno è visibile una pregevole copia novecentesca del Polittico di Valleromita di Gentile Da Fabriano, il cui originale è conservato nella Pinacoteca di Brera. Oggi il fabbricato risulta umile e disadorno, riedificato alla meglio col materiale di spoglio originale. Malgrado ciò, il luogo conserva un suo innegabile fascino, soprattutto grazie alla sua posizione, che si affaccia come un balcone ardito e stupendo sulla valletta cupa e angusta di Valleremita.
Abbazia di San Cassiano in Valbagnola Voluta dai Signori di Chiaromonte nel sec. XI fu monastero di benedettini ed è a questo periodo che risalgono le strutture più antiche del complesso. Oggi è proprietà dei monaci silvestrini.
Eremo di Grottafucile: eremo rupestre con vista spettacolare sulla Gola della Rossa e sui monti di Frasassi. Vi abitò, in solitudine, San Silvestro dal 1227 al 1231; in epoca successiva fu eretto un monastero del quale rimangono a testimonianza resti della facciata e una grande volta a botte, oltre ad alcune celle dei monaci eremiti scavate nella roccia.
Abbazia di Valdicastro Fondata da San Romualdo (fondatore dell’ordine camaldolese), tra il 1005 ed il 1009, il quale scelse il sito per condurre vita eremitica. L’abbazia fu annessa nel 1427 alla Chiesa di San Biagio di Fabriano, dove si conservano anche i resti del corpo di San Romualdo, morto a Valdicastro nel 1027. Interessante l’impianto architettonico medievale e la suggestiva posizione paesaggistica. Nella Chiesa di stile romano-gotico vi sono belle pitture trecentesche raffiguranti il Santo; interessanti poi sono l’antico chiostro, la sala capitolare e la cripta che si sviluppa su tre navate. Dopo un lungo periodo di prosperità e di prestigio che portò l’Abbazia ad estendere i suoi possedimenti e la sua influenza su centinaia di chiese, anche in territorio umbro, ebbe inizio il suo declino.
Eremo dell’Acquarella Anche questo monastero è stato fondato da San Romualdo nel XIV secolo; la sua struttura, sia all’interno che all’esterno presenta una classica semplicità e un nudo bozzato di pietra. Essa acquistò notorietà nel 1529 quando ivi si tenne il 1° Capitolo Generale del neo Ordine dei Cappuccini.
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